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destinata agli ospiti; fornita, quindi, anche di un bel letto, con la testiera, per non esser da meno degli altri mobili, incrostata di vera madreperla.

Quando fu tutta ripulita ed in ordine, io vi ripresi possesso: ma mi ci sentivo a disagio, come fossi io l’ospite, sempre con l’orecchio teso ad ascoltare se un passo di cavallo risonava nella strada.

Molti erano gli amici di mio padre, che, nelle sue necessarie peregrinazioni per i paesi ed i luoghi della provincia, veniva anche lui cordialmente ospitato nelle case dei notabili ed anche dei contadini: da un momento all’altro ne poteva arrivare qualcuno, costringendomi a sloggiare.

Anche i topolini, che prima s’infilavano di sotto l’uscio, e lunghi e lucidi come lucertole nere attraversavano il pavimento polveroso, anche le rondinine, che entravano da una finestra ed uscivano dall’altra, con un volo ondeggiante ed un frullìo d’ali dal quale pareva scaturisse il loro trillo infantile, adesso avevano soggezione della camera per gli stranieri.