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pletamente se il Signore non ci ha segnato nel seno materno col crisma della grazia. Però è già un segno della bontà divina verso di noi se si riesce ad intendere il mistero di quella grazia.

Essere almeno buoni! O almeno tentare di esserlo. Chi non può capire questo bene non saprà mai il perché della sua esistenza. E nelle notti lunari d’inverno, quando ascoltavo la voce dell’acqua che nasceva dai monti e camminava come un essere vivente giù per le chine e lungo le valli, fino a trovare la sua meta, mi sembrava che un suono d’organo l’accompagnasse, simile a quello che in chiesa accompagna il rito dell’Elevazione: allora intuivo la potenza superiore che muove a sua insaputa ogni essere del mondo, e gli fa percorrere il suo destino: e dicevo a me stessa:

— Il tuo destino sarebbe bello se rassomigliasse a quello del tuo santo parente: ma Dio comanda altrimenti: tu dovrai scendere da questa camera e attraversare il mondo, per ritornare a Lui. Vivrai con