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la pazienza della prima sera di nozze, portò fuori il tappeto sudicio, poi mi fece bere un sorso d’acqua.

— Ascolta, — disse infine, — io ho seguìto e studiato, giorno per giorno, la tua stravagante passione per quello sciagurato. E poiché, prima e meglio di te, seppi chi egli è, ti ho anche sorvegliata. Molti dubbi ho avuto: persino quello che tu sapessi già, prima ancora di venire in questo paese, che egli ci si trovava. E così mi spiegavo il tuo bisbetico modo di contenerti, durante il nostro viaggio e al nostro arrivo, e di poi ancora. Non negherai che sei stata molto strana.

Non pensavo di negarlo, e neppure di spiegarlo, il mio contegno di quel tempo, tanto più che non riuscivo a spiegarlo neppure a me stessa; e se oggi scrivo questo libro è per giustificarmi, di fronte ai vivi ed ai morti, e sopratutto di fronte alla mia coscienza.

Riprendendo la sua voce solita, calda e leale, mio marito proseguì:

— Fin dal primo incontro sulla spiag-