Pagina:Deledda - Il paese del vento, 1931.djvu/20


— 14 —

alberi, dal cielo stesso: forse era effetto del vento; certo, effetto del vento erano lo scompiglio ed il mormorio ostile coi quali ci accolsero i salici e i pioppi intorno alla casetta, che vi si rifugiava in mezzo, grigia chiusa; e mi parve, anche essa, inospitale e quasi arcigna.

Mio marito, deposte le valigie davanti alla porta, andò a prender le chiavi ed a vedere che cosa era successo della Marisa; la qual, a quanto egli continuava ad affermare, abitava lì a pochi passi. Io però non ne vedevo la casa, e cominciavo a crederla un personaggio fantastico. Tutto, del resto, mi sembrava fantastico: la mia presenza in quel luogo, l’essere io seduta sulle valigie, come una emigrante alla prima tappa del suo triste viaggio verso l’ignoto: gli stessi sentimenti di angoscia e di agitazione che mi sbattevano più che il vento gli alberi intorno. E questi alberi, di un verde insolito, pallido quello dei salici, cupo quello dei pioppi, che nel mescolarsi aveva toni azzurri sull’azzurro marino del cielo, davano un senso d’irreale,