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stenza: dopo è cominciata la discesa. E adesso sono qui, come uno straccio sudicio che lei ha paura di calpestare: mentre una sua sola parola avrebbe potuto fare di me un uomo forte e grande. Adesso....

Adesso, sì, il terrore del mistero più inesplicabile mi travolge nel suo vortice. Ma subito mi solleva il pensiero che Gabriele reciti ancora una commedia.

— Gabriele, la prego di dirmi che lei non crede a quello che adesso afferma. Che parola potevo dirle, io?

— È vero, sì; forse non era necessaria, questa parola; ma bastava un diverso suo comportarsi con me.

— Ero una bambina, mai uscita di casa.

— E questo fu il guaio. Io venivo a lei come appunto verso un’anima ancora infantile, come verso una rosa appena sbocciata. Invece mi trovai davanti ad una creatura complicata; già, direi, matura, diffidente e quasi malvagia.

— Anche malvagia?

— Sì, anche — egli ribattè, sdegnato. —