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della mia voce: tuttavia commentò, non senza beffa:
— Sarà allora come il banchetto di Nerone, narrato da Petronio nel Satyricon, o meglio ancora come quelli di Bonifacio II, padre della celebre contessa Matilde, che mentre i duchi della sua Corte sedevano a tavola, permetteva che il popolo attingesse vino dai pozzi colmati apposta per l’occasione. Però, — aggiunse, mutando voce e accento, e ripiegandosi dal suo momentaneo eccitamento — io preferisco ricordare il banchetto che la sua mamma mi offrì quella sera.
«Ci siamo,» pensai; e di nuovo un malessere quasi fisico mi stordì; ma volli subito affrontare il fantasma dei vani ricordi:
— Povera mamma! Era la sua unica ambizione, quella di fare bella figura con gli ospiti: ma lo faceva di tutto cuore.
— Io poi ero un ospite speciale, dica la verità: oramai la si può dire.
Io rispondo quasi suggestionata: — È vero.