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de banchetto che le autorità e i notabili del luogo, ed anche persone dei popolo, volevano offrire a lui ed a me.

— Anche a me? Che c’entro?

— Tu, qui, rappresenti la signora prefettessa: bisogna quindi accettare l’invito.

— Accetteremo.

L’invito era per il sabato sera, nelle sale da pranzo di un albergo sul lido, ancora vuoto di villeggianti. Marisa adesso dimenticati il marito, i gemelli, il malato, non parlava che di questo banchetto, tutta eccitata e orgogliosa di essere stata lei a preannunziarlo, e forse anche a suggerirne la prima idea.

Preparativi grandi si facevano: doveva essere uno di quei classici banchetti della regione: regione famosa per i suoi formidabili e buongustai mangiatori. Si conosceva già la lista dei piatti, e mi veniva male allo stomaco solo a pensarci. Ma la vita porta le sue soddisfazioni e le sue penitenze tutte assieme: bisogna scansarle o accettarle.

— Tutti ci andranno, quelli che potran-