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Fu davvero una specie di tifone, quello che per tre giorni imperversò intorno a noi. Solo alla notte si placava, come stanco del suo furore insensato; ma poi riprendeva con più forza la sua opera disperata. E pareva che piangesse, il vento angoscioso, ululando un suo dolore terribile; e che avesse una follìa di vendetta contro le cose che tentava distruggere e che invero distruggeva. Anche dal nostro tetto volavano via gli embrici: due alberi sì stroncarono.

La sera del primo giorno mio marito tentò ancora di andare in paese per comprare i giornali, ma tornò indietro mortificato: non si poteva camminare. Per fortuna, nella sua prima gita, era riuscito ad avere alcuni libri, ed io non smettevo di leggere, quasi nascondendomi fra le pagine per nascondere il mio pensie-

Deledda, Il paese del vento. 9