Pagina:Deledda - Il paese del vento, 1931.djvu/132


— 126 —

fortunato e celebre. Con la mia mamma si parlava sempre di lei. Mai avrei creduto di incontrarla qui, in queste circostanze. Ma voglio sperare che ella si rimetta: glielo auguro di tutto cuore.

Egli abbassò la testa, come un fanciullo umiliato, e pareva aspettasse che io continuassi a parlare, e che dicessi di più. Io non potevo dire di più.

Allora riprese lui, senza più guardarmi in viso.

— Ricorda i miei giochi? Ho fatto sparire la salvietta....

— Oh, questo lo ricordo bene! Che rabbia, quando tiravo fuori il servizio mutilato. Perché, sa, la salvietta non si trovò più.

Mi pentii subito di aver detto queste parole, ed a ragione; perché egli rispose:

— Lo so bene. L’avevo portata via io.

— Lei?

Egli scosse la testa indietro, come volesse respingere il vento che lo stroncava, e ritrovare la forza di un tempo: e quando tornò a fissarmi negli occhi rividi dav-