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il perché del suo lungo silenzio; ma avevo paura.

Paura di che? Di far male, o di fargli male? Oramai non doveva esserci più posto per altre sofferenze, nella vita di lui; ed io sentivo che lo avrei fatto soffrire, raccontandogli il mio amore e la mia vana attesa di lui. Eppure avevo voglia di vendicarmi; e in fondo sapevo che il miglior modo era appunto quello di nascondergli il mio passato. Anzi, l’istinto della malvagità mi portò d’un tratto, con una violenza insana come quella del vento che ci turbinava attorno, fino al punto di chiedergli con finta sorpresa:

— Come fa a ricordarsi tutti questi particolari? Che buona memoria ha, lei!

Allora anche lui si fece cattivo, e parlando mi mostrò i denti gialli, che già sapevano il sapore della morte.

— Che vuole? Quando si è malati si ricordano i giorni di salute. Anche lei un giorno se ne accorgerà: non si è sempre in luna di miele.

Offesa, colpita, col desiderio di escla-