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Gabriele, o un fantasma che mi ricordava Gabriele? Nell’uomo incontrato non c’era più nulla del giovane ventenne che io avevo veduto — o appena intraveduto — nella mia casa paterna: eppure, perché si rassomigliavano tanto? Forse perché, negli anni che seguirono alla mia attesa delusa, il rancore, l’umiliazione, anche la rabbia verso me stessa, m’inducevano a immaginare la figura morale di Gabriele sinistra e malata come quella dell’uomo adesso incontrato sulla spiaggia.
E mi domandavo se dovevo o no parlarne al mio compagno. Durante il nostro fidanzamento, io gli avevo appena accennato alla mia prima ed unica vicenda d’amore, senza insistere, poiché egli si era mostrato alquanto geloso. Adesso, poi, mi vergognavo di dire che il brutto e quasi grottesco uomo incontrato, era forse il