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deva. — Ieri carbonaio, oggi capo‐macchia, domani sarai anche tu speculatore!
— E perchè no? Gli altri, come hanno cominciato? — rispose Bruno con calma.
— Rubando, si sa!
— Signor Lorenzo!
— Fammi il piacere, chiamami Lorenzo; sei mio superiore! Ma che freddo, stasera! Ha molto piovuto a Nuoro?
— Oh sì!
— Vorrei con me una donna! Ma bella e grassa, che potesse scaldarmi! Potevi portarne su una!
Egli socchiudeva l’occhio sano, quasi per nascondere il difetto dell’altro; e non rideva, e non sorrideva, e Bruno non sapeva se egli scherzasse o parlasse sul serio.
— Eh, sì, ce n’era una, di molto bella, che io volevo portar su, stamane. Ma non volle venire!
— Ma era bella davvero?
— Forse lei la conosce; è la serva del Perrò, Sebastiana.
— Altro che la conosco! Quella sarebbe una bella compagnia.... un po’ pericolosa, però....
— Oh, perchè? Perchè?
Bruno desiderava notizie della fotografia smarrita dallo speculatore, ma si accorse che il dispensiere diffidava di lui.