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maggiore, si contentò di bastonarla, mentre le altre gridavano come ossesse accusandolo dei più neri delitti e di aver fatto incendiare la tanca e di aver falsificato monete in compagnia di Predu Maria Dejana.

Egli passò tristi giorni. La nonna gli sospese l’invio delle provviste; la questura lo fece pedinare, e una mattina il delegato lo chiamò nel suo ufficio e lo interrogò sui suoi rapporti col Dejana. Egli negò di aver convinto Predu Maria a stabilirsi a Nuoro, negò d’averlo ospitato, negò d’essere ancora in buoni rapporti con lui.

— Io lo conosco appena, — concluse gravemente. — Solo posso affermare una cosa: che egli è un galantuomo e che io sono un galantuomo e mezzo.

XV.

Era di ottobre. Il tempo si manteneva sereno e qualche operaio ne profittava per finir di scorzare gli ultimi elci della lavorazione Perrò, mentre i carbonai toscani, già in gran parte arrivati, si accingevano a metter fine all’opera.

Predu Maria aveva ottenuto dallo spe-