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na.... Figlia mia, noi dobbiamo camminare come sulla lama d’un coltello.

Sebastiana era stufa dei paragoni enfatici e delle imposizioni di sua madre, e spesso si ribellava, e andava da Marielène, e saliva sul Monte, sebbene la maestra dicesse che la moglie di Predu Maria Dejana, ora che egli occupava un posto decoroso, non doveva andare a cogliere ghiande come una pezzente qualunque.

Sebastiana taceva, ma ogni mattina, appena apriva la porta sulla scaletta, guardava il cielo, e se lo vedeva sereno, e se la brina scintillava sull’orto silenzioso, ella prendeva la sua corbula e saliva sul Monte. Al ritorno, nel pomeriggio, sembrava un’altra; i suoi occhi scintillavano, le sue labbra erano rosse come i frutti del corbezzolo di cui talvolta ella portava il grembiale colmo.

Ma anche quando era così eccitata restava taciturna; pareva avesse paura di tradire involontariamente il suo segreto. La maestra, che credeva di essere una donna molto sperimentata, pensava ad una tardiva passione di Sebastiana per Predu Maria.

Egli a sua volta si meravigliava per le frequenti visite di sua moglie: un giorno mentre si trovavano soli ella gli si av-