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mora violacea seducentissima nonostante il suo naso camuso. Sebastiana era la più bella fra tante bellezze.
Predu Maria tornò molto tardi, ma ella vegliava ancora, e cominciò a raccontargli la visita di Bruno.
Egli ascoltava, spogliandosi al buio, e non rispondeva; infine le si coricò accanto e disse tranquillamente:
— Va bene, alle nove. L’hai detto a tua madre?
— No, — ella esclamò, meravigliata della calma di lui. — Ma non hai capito? Egli vuol comprare la casa di Zoseppedda, e forse vuole il nostro orto....
— Vuole! Vuole! Volere non è potere!
— Sì, sì, — ella continuò, agitandosi. — Io ho fatto un pensiero maligno.... Che il Perrò voglia il nostro orto in cauzione, con la speranza di poterlo un giorno acquistare per regalarlo a Marielène....
Ma Predu Maria, che era stanco e aveva sonno, disse con voce velata:
— Oh, non pensarci neppure. Io non credo che mossiù Perrò abbia queste intenzioni, e se le ha, gliele leverò io dal testone.
Ella rise (bastava una parola per farla ridere) e domandò con la sua voce soave: