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la vita. Ella lo fissava coi suoi occhietti diffidenti.
— Basta che tu non mi dica di andare in Continente.
— Senta, oggi, o domani, o più in là, una donna verrà a chiederle ospitalità a nome mio. Gliela concederà? Sarà per poco tempo.
— Una donna? Non sarà una femina mala?
— No, no, non è una mala femmina; è la mia fidanzata.
Dalla sorpresa la vecchietta lasciò cadere il fuso.
— Tu ti sei fidanzato, figlio mio? E me lo dici così? E la tua fidanzata deve venir qui? Non ha casa, dunque? Non ha genitori?
— Non ha casa nè genitori. È la serva del signor Perrò, Maria Elena Azzena.
La vecchietta rinculò e si fece il segno della croce, e il suo spavento era così comico che Bruno sorrise tristemente.
— Tu ti burli di me, in fede mia. Un ragazzo come te, savio come l’acqua!...
Per scusarsi egli adoprò una frase di Predu Maria:
— Noi nasciamo col nostro destino sulle spalle.
Ma siccome la vecchietta non sembrava