Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Poveri e ricchi.
— Segnor Franzì, Segnor Franzì! — gridò una bambina povera davanti alla porta della palazzina bianca.
Un uomo, un vecchio dall’aspetto di mendicante, chè indossava un costume sul quale le toppe avevano completamente coperto la stoffa primitiva, sorrise udendo la bimba chiamare il segnor Franzì. Il segnor Franzì era morto da parecchi anni.
Tuttavia qualcuno aprì la porta.
— Che cosa vuoi? — domandò una voce giovanile.
— Segnor Franzì, — insistè la bambina, sporgendo un bicchiere sporco, e parlando con cadenza come se recitasse una lezione, — ha detto mia madre... ha detto di pregarvi di farci la carità di darci... di darci un po’ d’aceto, chè mio fratello si è rotta la testa... e... e... occorre l’aceto per lavare la ferita...
Una mano bianca e fina prese il bicchiere vuoto, che pochi momenti dopo riapparve, sempre nella stessa mano, pieno d’aceto rosso.