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novella sentimentale 77


«Signore,

«Ho ricevuto la sua lettera, e la ringrazio della sua confidenza verso di me. Ella è un’anima veramente nobile, ed io sono felice di averla conosciuta. Spero di ricevere da lei altre lettere non meno deliziosamente sincere di questa sua prima. Sento che ella è tanto giovane; io ho qualche anno più di lei; mi permetterà dunque di essere, oltre che la sua traduttrice, anche un po’ la sua amica lontana. Lontana per modo di dire, poichè oramai non esistono più distanze, tanto che, come ho letto giorni fa in un grazioso articolo del Figaro, ci sono delle signore che si rendono visita dall’Europa all’America.

«La sua lettera, egregio signore, mi ha interessato quanto e forse più della sua novella: mi ha fatto l’impressione d’una pagina di romanzo; ma chi non ha una pagina di romanzo più o meno bella, più o meno terribile, più o meno comica, nella propria vita?

«Nella sua Pietà, io avevo intuito appunto qualche cosa di vero, di sentito, che mi colpiva anche per una ragione speciale. Un vecchio amico della mia famiglia, che io amavo come un padre, venne, qualche anno fa, condannato per aver ucciso la sua seconda moglie che lo tradiva. Tentò di evadere e fu ucciso da un guardiano del penitenziario. La sua novella mi ha, come può figu-