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Novella sentimentale.
Notte stellata e cheta, |
Un piccolo soldato bruno s’avvicinò al portone della caserma, canticchiando questi versi su un’aria della Sonnambula. Suo malgrado Serafino si voltò, stupito perchè in quel momento, come del resto gli accadeva spesso, egli pensava al suicidio. Questa idea, che pare terribile solo a coloro che non si suicideranno mai, era per Serafino una specie di sollievo.
— Perchè vivere? - egli pensava. - Ho vent’anni e sono povero, anemico, infelice. Non ho ingegno, nè volontà, nè fortuna. Una volta ho scritto una novella, ma il giornale a cui l’ho mandata me