Pagina:Deledda - Il nonno, 1908.djvu/46

44 grazia deledda


I giorni passarono, lunghi e monotoni, ed egli dapprima smise il progetto di recarsi a lavorare al paese di Marianna, poi accettò di rimanere per altri due anni guardiano a cala Delunas; ma domandò, per il mese d’agosto, due settimane di permesso. Voleva andare a Suelzu. Ai «carriolanti» che potevano aver relazione con individui del paesetto di Marianna, domandava continuamente notizie dei Sanna. Ma nessuno sapeva dirgli nulla. In giugno scrisse una cartolina al vecchio, lamentandosi di non aver più avuto sue notizie. I suoi ingrati ospiti neppure gli risposero. Di tanto in tanto egli provava qualche vaga inquietudine. E se Marianna fosse rimasta incinta? Il vecchio Sanna era capace ancora di vendicare l’onore della figlia. Nelle notti di luna, mentre vagava attorno ai mucchi del carbone. Sebiu credeva di veder la strana figura del finto frate balzare dall'ombra delle macchie e saltargli addosso minacciosa.

Ma col passar del tempo le sue paure svanirono. Qualche volta gli pareva d’aver sognato. La figura di Marianna si confondeva con quella di Pottoi, ed egli, ripreso dalle sue smanie, dal desiderio della compagnia di una donna, non sapeva quale gli sarebbe riuscita più piacevole: la compagnia di sua moglie o quella della vedova. Una notte sognò che le due donne si azzuffavano per lui in riva al mare. Pottoi riuscì ad atterrare la sua rivale, e l’avrebbe buttata alle onde, senza il suo intervento.

Il sorvegliante continuava, ogni lunedì, a portargli le provviste e i saluti di Pottoi. Essa mi-