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la medicina 205


golerò oggi o un altro giorno. Ti accuserò alla giustizia: ma prima voglio chiederti perchè hai fatto così. Perchè hai fatto questo? Perchè, maledetta? Perchè?

E le andò addosso; ma egli era così debole, così tremante, che la donna, ancora forte e robusta, potè afferrargli le mani e tenerlo fermo.

— Che cosa ho fatto? Sei pazzo, buon uomo mio? Io non so che cosa vuoi dire.

— Perchè mi hai dato quella medicina?

— Ah, ora ricordo! Quella medicina? Quella polvere bianca? Perchè me l'hai domandata! E che, non ha avuto effetto? Forse non l'avrai data a mezzanotte precisa: forse non avrai detto le preghiere. E per questo...

— Taci, taci, diavola! Dimmi perchè me l'hai data! Uno scopo avevi... Parla: dopo vedrò quello che debbo fare.

— Gesù! Che è accaduto? Io ti giuro, uomo, ti giuro che io ti ho dato la medicina per buona!

— La malata è morta! Tu l'hai uccisa: ed io, anch'io l'ho uccisa. Tu mi hai dato il veleno! Il cuore me lo diceva: tu mi hai dato l'erba sardonica! E i medici han detto che si è avvelenata, povera creatura, piccola anima mia bella! Assassina maghiarja, perchè hai fatto questo?

Egli cercò di percuoterla, ma ella cadde inginocchiata sul gradino, si nascose il viso fra le mani, scosse la testa con disperazione.

— Dio, Dio, Dio, Dio! Che sento, che sento! Che è accaduto? Signore, Signore!... Che io sia