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198 | grazia deledda |
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...Sognava? No, era proprio la voce di Liedda, la finta mendicante.
— Dottore mio, per l'anima de' suoi morti, non dica niente. Missignoria1, non mi rovini: se lo sanno loro mi sotterrano viva come una morsicata dalla tarantola. È stato proprio un voto, le dico: vada a vedere se ho portato i soldi a Nostra Signora, benedetta sia.
— Liè, è la terza volta che ti vedo a mendicare! — disse una voce rauca e triste, una voce che rimproverava e compativa. — Liedda! Liedda! È stato sempre per voto?
— Sempre, dottore mio bello, sempre!
Ed io ti dico invece che non è per voto. Raccontalo alle galline il tuo voto, non a me! È una malattia la tua; tu sei stata mendicante da bambina, ed ora ritorni al tuo vizio, come altri ritornano al vizio del vino, al vizio del giuoco e delle donne. Vergognati; vergognati.
È un voto, — insisteva la donna, con voce incerta. — Le dico, è un voto!
— No, bella mia, i denari te li porti a casa! Questo è il voto. Del resto, non m'importa nulla. Hai veduto, stamattina ho finto di non vederti. È una malattia la tua, ma non è dannosa per gli altri; così fossero tutte le altre malattie!
- ↑ Mia Signoria.