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la medicina 193


riuscita a farsi sposare da un uomo benestante, del quale era vedova.

— E cosa facciamo qui, Liè? Sei ricaduta in miseria? — le domandò meravigliato.

— State zitto, — disse Liedda, vergognosa e supplichevole. — Sono venuta per voto! Non lo dite a nessuno: non dite chi sono.

— Bella! — egli esclamò, e promise di star zitto.

E non sapendo che fare, sedette su una pietra, all’ombra delle macchie fra le quali si apriva il sentiero, e si diverti a veder con che disinvoltura la finta mendicante chiedeva l’elemosina a tutti i passanti.

— Vedete, — ella diceva, — tutti i soldi che ricevo, li dò poi alla Madonna del Buon Cammino, benedetta Ella sia. I miei parenti credono ch’io sia andata a Nuoro per affari. Chi mai poteva credere che voi sareste venuto da così lontano, ziu Tòmas? Ah, voi non mi tradirete, vero? Come sta vostra nipote Maria? Senza dubbio anche voi siete venuto per un voto… per lei…

Il vecchio non rispose: al ricordo della malata il suo viso si oscurò. Ma dopo un momento egli riprese a ridere ed a scherzare; e diceva di volersi mettere anche lui a chiedere l’elemosina, quando a un tratto balzò in piedi, sorpreso, senza accorgersi che anche Liedda si turbava.

Un uomo vestito di nero, dal viso giallognolo, s’avanzava a cavallo per il sentiero. Sì, era il borghese che ziu Tòmas aveva veduto uscir dalla casa della maga: ed ora il vecchio lo riconosceva,