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La medicina.

Il vecchio paesano fermò il suo cavallo davanti a un portoncino corroso, sul cui frontone biancheggiava una croce dipinta con la calce.

Non c’era da sbagliarsi. Il vecchio ricordava le parole del pastore di Burgos, che gli aveva detto:

«La casa di Nanascia sa marghiargia (la fattucchiera) è vicina alla chiesa. Badate, ziu Tòmas, appena arrivato al paese vedrete una straducola solitaria, dove c’è un pozzo ombreggiato da un fico: proprio a fianco del pozzo c’è un portoncino corroso, con una croce bianca sul frontone. È la casa della maga. Non c’è da sbagliarsi. Io ci sono stato parecchie volte, ed ho avuto da Nanascia una medicina con la quale ho fatto innamorare una donna».

No, non c’era da sbagliarsi: tuttavia ziu Tòmas esitava. E se c’era gente, in casa della maga? Egli non voleva esser veduto.

Nel suo paese lontano egli godeva fama d’uomo saggio e timorato di Dio; che avrebbe detto la gente sapendo che egli andava a consultare una fattucchiera, una donna del diavolo? Ma che vo-