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il sogno del pastore 147


L’indomani, il pastore vicino viene a visitar l’amico. E l’amico gli racconta l’orribile sogno avuto; ma non ha il coraggio di confessargli che ha davvero pensato d’ammazzarlo. Il vicino ride, ride anche il nostro pastore, poi entrambi scannano una pecora (tre, ha pensato bene l’amico, sono veramente troppe!) da distribuirsi ai poveri. Avvisati, i poveri vengono dal paese, si disputano le porzioni di carne, e tornandosene dicono:

— Che buon uomo è quel pastore! Perchè ha sognato di ammazzare un cristiano, ha scannato una pecora e l’ha data a noi poveri. Nostro Signor Gesù lo rimeriti.

Intanto nella capanna i due pastori amici, che hanno tenuto per loro le carni più delicate della pecora, fanno girare sulle brage gli schidioni di legno, e cantano vibrate strofe estemporanee, prendendo per argomento il sogno avuto, ma solamente il sogno.