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La lettera | 169 |
due soli nella grande città; e nella grande città i pericoli di morte sono più facili che nel deserto.
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Tanto più ch’egli era distratto, se non spensierato; anzi molto serio e pensieroso ma indifferente ai pericoli e come lontano dalle cose piccole eppure così terribili della vita.
Per esempio, avrebbe potuto avvertire, quando tardava, sapendo la nonna sola e inquieta, tanto più che avevano il telefono, solo superfluo che ella si permetteva appunto per potere stare sempre in contatto con lui, e chiedere soccorso all’umanità in caso di bisogno.
E d’improvviso ella s’alzò vibrando poichè un suono di campanello la chiamava; ma era il campanello della porta, ed ella non s’illuse un istante: una disgrazia doveva essere accaduta.
La porta dava su un pianerottolo scuro ed ella apriva sempre con una certa diffidenza, sebbene poco avesse a temere; questa volta però aprì subito e trascolorò nel vedere una guardia di città.
— Non si spaventi, — disse l’uomo sinistro — suo nipote è stato investito da una bicicletta e ha un piede ferito: io stesso