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Il tesoro 159

Cammina cammina, incontrò un ragazzo scalzo con due piccole brocche d’acqua luccicanti alla luna.

— Mi dai da bere? — domandò, e fu sorpreso e intenerito dal gesto silenzioso col quale il ragazzo gli porse senz’altro una delle brocche.

L’acqua era freschissima, ed egli bevette pensando al vecchio che moriva di sete.

— Mi vendi questa brocca? — domandò, e il ragazzo fece un gesto quasi di derisione.

— E se la prenda così: non vendo acqua, io.

Rifecero la strada assieme, fino al pagliaio, dove don Vissenti rientrò lasciando la porta aperta.

Al chiaro di luna vide che il vecchio si agitava di nuovo, spasimando.

— Acqua... acqua...

Lo sollevò subito e lo fece bere dalla brocchetta. E la brocchetta tremò contro la bocca del moribondo, e pareva tremasse da sè, per qualche cosa di misterioso che accadeva in quell’attimo; per la gioia del vecchio che sentiva di essere finalmente assistito per pietà e beveva alla fontana dei suoi sogni, ma sopratutto per la gioia di don Vissenti che sentiva di aver ritrovato il tesoro sepolto dal padre.