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Il tesoro.
Non era nelle abitudini del nobile don Vissenti di aver compassione del prossimo, e specialmente del prossimo povero e bisognoso, tanto più che a questa categoria oramai apparteneva anche lui e poco aveva con che manifestare il generoso sentimento, eppure quando seppe che un antico servo della sua famiglia moriva solo, abbandonato come un cane, in un vecchio pagliaio, decise di andare a vederlo. E pensò anzi di portargli qualche cosa.
«Che cosa farebbe piacere a me, se mi trovassi nel suo stato?» si domandò; e scambiando alquanto lo stato in cui si trovava lui con quello del moribondo, pensò a una bottiglia di vino.
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Il vecchio però, sebbene moribondo, non s’illuse un momento, tanto più che non beveva vino.