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Giustizia divina.
A questo fatto straordinario ho proprio assistito io, — raccontò un vecchio a noi donne sedute all’ombra della capanna da bagno e ad una raggiera di ragazzi e giovani seminudi sdraiati intorno, pancia a terra, col corpo nel sole e la testa nell’ombra. — Da giovane mi divertivo ad assistere ai dibattimenti nella Corte d’assise.
Non c’è luogo al mondo dove la vita si conosca meglio, in tutta la sua miseria e la sua passione e, a volte, anche nella sua grandiosità. Vi racconterò, adesso che abbiamo tempo, alcune di queste storie: e oggi voglio cominciare con una che ancora, alla distanza di mezzo secolo, mi turba e m’impressiona, e della quale mi sono ricordato in molte circostanze.
Al banco degli accusati, dunque, sedeva un uomo anziano, vestito di nero. Dopo le solite formalità, fu invitato a parlare. Si alzò lentamente; era alto, scuro nel viso così scarno che le guancie pareva si toc-