Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Domani | 133 |
di due gemelli: mi dispiace, perchè ci dormo da sessant’anni, ma in un altro non voglio morire: mi metterò dalla parte dov’è morto mio marito. Anzi, adesso che ci penso, voglio farla presto, questa faccenda.
E infatti lo stesso giorno si sentì nelle camere abitate da lei un andirivieni rumoroso, un cigolìo di mobili smossi e di rotelle sul pavimento: ella faceva tutto da sè, e sul tardi fu veduta anche a lavorare col contadino fra le piante cariche di frutti del suo bel podere: ed era serena e rossa come se nulla più oramai la preoccupasse per l’avvenire.
Eppure nei giorni seguenti si turbò vivamente nel sentirsi male: anche perchè era un male strano, uno sconvolgimento di viscere, una voglia continua di vomitare come nelle donne al principio della gravidanza.
Fece chiamare il dottore: e il dottore dichiarò che si trattava di un’ernia buscata nello sforzo di smuovere il letto. Era una cosa da nulla, ma bisognava fare l’operazione per evitare gravi conseguenze.
— Facciamo l’operazione — ella disse rassicurata: ma di nuovo si turbò quando il dottore rispose che bisognava farla in una clinica.
— Non morrà, stia tranquilla; se vuol