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la martora 81


— Chi è tuo nonno?

— Non si rammenta? Salvatore Bellu. È ricco, mio nonno. Abbiamo la vigna, la tanchitta, cento pecore e un cavallo e altre cose. Io vado a scuola. Ma quest’animale non viene fuori? Ah, mi dimenticavo: abbiamo anche gli alveari. Se vuole gliela faccio venir fuori io, di sotto il letto, la martora. Sono bravo. Una volta io ne ho cacciato tre, di martore, poi altre nove. Quando mi vedono stanno ferme che è un incanto. Anche gli astori li so prendere col filo.

La donna ascoltava e credeva: aveva sempre creduto a tutto, nella vita.

— Scendi, — disse al ragazzino.

In un attimo egli fu giù; s’allungò sotto il letto, prese la bestiuola palpitante, la rimise in grembo alla donna. La martora lo guardava coi suoi occhi lucidi pieni di spavento, mentre leccava la mano alla sua padrona.

— Com’è lunga! A tirarla pare si allunghi di più; pare di pasta: e che gola d’oro, che dentini, che baffi, e che coda bella come uno scopino nuovo! — egli diceva accarezzandola. — E com’è venuta qui? Dev’essere una che