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La martora.

Un giovedì d’aprile il piccolo Minnai si svegliò pensando: oggi mi voglio proprio divertire, — e balzò nudo dal dappiedi del lettuccio ove dormiva con la giovine zia. Nudo, magro, nero, con le costole frementi, i lunghi capelli rossicci arruffati intorno al visetto ovale rassomigliava al piccolo San Giovanni lì del quadretto sopra il lettuccio; solo che mentre gli occhi di quello dipinto erano dolci, castanei, i suoi, color verderame, avevano balenii d’astuzia crudele. Per un poco s’aggirò nudo qua e là nella stanzetta bassa che riceveva luce da un abbaino coperto da due tegole di vetro: sulla cassa nera stavano i suoi vestiti, le scarpe, la camicia; ma egli voleva divertirsi, cioè fare qualche cosa di diverso degli altri giorni, e cominciò col proporsi di rimanere scalzo e di non mettersi nè camicia