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62 la porta stretta


Scendevano giù in fila pregando, guardando dove mettere i piedi nel sentiero rotto, spesso attraversato da torrentelli che bisognava guadare alla meglio soltanto di pietra in pietra: allora la fila si fermava, e il prete che precedeva accompagnato dalla piccola sorella, da un loro parente, dal sagrestano e dal priore della festa al quale non mancavano neppure le chiavi per rassomigliare a San Pietro, si volgeva severo aspettando come il pastore aspetta lo sfilare del gregge.

Era severo, con le sue parrocchiane, prete Maxia: bastava che una di loro, varcato il torrente, sollevasse gli occhi neri sorridendo, o qualche altra si volgesse a rispondere ai gridi e agli scherzi degli uomini che correvano senza paura, loro, sui cigli erti del sentiero, perchè egli pensasse che in tutte le donne, quel giorno, come del resto in tutti i giorni dell’anno, non esiste che desiderio di peccato, smania dei passi difficili, prontezza a correre per i sentieri friabili della vita e a cadere, a cadere, a cadere.... Anche con gli uomini non era indulgente, prete Maxia; nelle sue prediche e nei suoi sermoni era anzi contro di essi, specialmente, che in-