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La porta stretta.

La giornata d’ottobre s’apriva così bella, azzurra e quieta, che tutti, anche i vecchi e le persone sofferenti, uscivano dalle loro case e scendevano le colline avviandosi alla chiesetta del Buon Cammino, in riva al mare, per la festa annuale, col viso rischiarato da una luce di gioia, gli occhi ridenti contro il sole, quasi andassero a una festa che non rompeva solo per un giorno la loro rude esistenza di lavoro e di povertà ma dovesse durare per tutto il resto della vita.

Le donne specialmente erano allegre; uscite da una continua clausura, invano tentavano di nascondere la loro gioia sotto la solita apparenza di riserbatezza melanconica, come chiudevano il volto pallido, il petto e le mani nella sottana scura che tenevano rigettata sulla testa a modo di scialle.