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le prime pietre | 317 |
dosi che ogni volta che adoprava quel metodo con sua madre, anche se lei era arrabbiatissima, facevano subito pace.
— Lasciami, birbante; mi fai male.
— No, no, no e no, se non mi date un bacio anche voi. Così, va bene: un altro.... un altro ancora; e datemi anche la frusta....
La frusta gli fu data, e lo seppe a sue spese il cavalluccio, che parve risorgere sotto il suo manto e capì ch’era passato sotto un nuovo padrone.
Il gobbo era diventato un po’ bianco in viso: si frugava con due dita il taschino del panciotto e inghiottiva la saliva.
Quando non ne potè più disse:
— Ti voglio dire perchè andiamo al fondo delle Tre Case. Ne voglio fabbricare una quarta, di casa, ma bella; le fondamenta sono già fatte e oggi si comincia la fabbrica. Metterai tu le monete in fondo: hai capito? Tu.
— Quanto, zio? Tante, vero?
— Perchè tante?
— Eh, così!
Ma vedendo che lo zio s’irritava di nuovo per l’«eh, così!» aggiunse:
— Così quando la casa è distrutta e le tro-