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310 | un uomo e una donna |
ad appoggiare la guancia all’involto, e tentò un ultimo sguardo lusingatore, ma già senza speranza.
— Tu mi darai almeno sedici lire: credi, ci rimetto quattro lire, ma poichè sei venuto a quest’ora, per tua madre malata.... prendi, va!
— Non posso, — gli disse scostandosi; e gli sembrava di salvarsi, col suo involto; ma lei lo seguiva, col suo pacco, e glielo metteva fra le braccia, per forza.
— Ebbene, prendi, come vuoi tu, poichè è per tua madre malata.
Ed egli ebbe voglia di gridare; non lo fece per paura dell’uomo là dentro. Dopo tutto non li buttava, i denari di sua madre; una coperta di lana è sempre una coperta di lana.
Si piegò dunque sul pavimento bianco come s’era piegato sull’erba nera del prato, snodò il suo involto, scelse le lire di argento: erano proprio dodici. E le porse corrucciato alla donna, nel cavo della mano, senza guardarla; e anche lei mise per terra il suo parco, per contare il denaro, mentr’egli riannodava il fazzoletto.