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un uomo e una donna | 309 |
che poteva difendere di diritto, e anche di più, se poteva.
— Tu me la darai per dodici lire; non vale di più. (Si pentì subito di non aver detto dieci).
Ella lo guardò corrucciata, d’improvviso invecchiata.
— Tu sei pazzo, figlio mio: una coperta che mi costa venti lire dartela per dodici?
Egli la fissava bene in viso, da vicino, separati solo dal muro dei loro involti; sì, era vecchia. E tentò lui, adesso, di sorriderle, di lusingarla con gli occhi; d’un balzo tutti i suoi mali progetti gli tornarono in mente.
— Se puoi, bene, Onofria Dau, se no, pazienza. Mi dispiace che ti ho disturbata a quest’ora.... ma mi avevano detto.... mi avevano detto....
La fissava nelle pupille, voleva insinuarle la sua idea col suo sguardo. Non aveva più vergogna, nè paura dell’uomo là dentro: bastava che Onofria capisse.
Ma Onofria non capiva o non voleva capire. Capiva solamente che doveva vendere la sua coperta e contentarsi di un onesto guadagno: chinò un po’ la testa pensierosa, fino