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296 | un uomo e una donna |
vano di quella donna vecchia che dava denaro ai giovani.
— E se lo dà vuol dire che ne ha. Lo presterà o lo darà per elemosina, — osservò comare Marga (così tutti chiamavano la moglie del cantoniere, sebbene il suo vero nome fosse un altro); — se denari avessi da dare, io li darei ai giovani, non ai vecchi. I vecchi alla concia, se hanno ancora bisogno di aiuto; vuol dire che non sono stati buoni a niente. I giovani, bisogna aiutare.
I due ridevano, mostrando i denti alle loro carte. Questa comare Marga, aggomitolata lì, nell’angolo della porta, con le vesti lacere di lana nera che il tempo e l’unto avevano ridotto quasi al primitivo stato di vello, era davvero ancora così come una pecora innocente: non capiva nulla del mondo e degli uomini.
— Ebbene, comare Marga, e allora voi che siete vecchia aiutate me che sono giovane. Datemi almeno sessanta scudi, che me ne vado in America a far fortuna. Su, movetevi, tirate fuori questi sessanta scudi.
Ma un colpo di ginocchio del compagno, sotto il tavolo, fece sollevare gli occhi al gio-