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256 | lo spirito del male |
ferriata, come ti riceve la moglie del dottor Lecis. Se vuoi andare va pure, a trovarla; ella ti aprirà e ti farà onore come si deve all’ospite, ti riceverà come una signora che è, nella sua bella stanza, seduta sul canapè di seta, con la dita piene di anelli come una sposa nuova. Va, va pure, — proseguì sempre più esaltata, — l’amico suo non è in paese, ma anche ci fosse, lei ti riceverebbe lo stesso. È libera, ecco tutto! La sua casa è dietro la chiesa, poco giù di qui, con la porta e le finestre verdi: non c’è da sbagliare, non c’è altra casa con la porta e le finestre verdi....
D’improvviso tacque, quasi ansante: nella foga del parlare s’era accostata tanto all’inferriata che l’uomo aveva avuto modo di cingerle la vita col braccio e di accostare il viso al viso di lei.
— Come mi piaci, — le disse, — peccato che tu non sii libera di ricevermi!
Il suo alito era ardente. Valentina appoggiò la fronte all’inferriata e sentì tutte le sue viscere tremare. Mai aveva provato una gioia e un dolore simili: e l’alito dello sconosciuto le passava sui capelli e le scendeva giù per