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lo spirito del male 255


voglia di dargliela; ma pensava a suo marito e in fondo provava vergogna a essere così sfacciata. Qualche cosa di strano, di malefico, la costringeva però a fare così. Ed era appunto il pensiero di burlarsi anche di suo marito, di aver finalmente l’occasione di vendicarsi della schiavitù a cui egli la sottometteva, che le dava un’eccitazione piacevole.

Tentò di liberarsi dalla stretta dello sconosciuto, ma continuò a parlargli con famigliarità e leggerezza.

— Del resto Rosaria è cento volte più fortunata di me. Io lo dico sempre, a mio marito: preferirei la sorte di mia sorella alla mia. Almeno ha la sua libertà. L’uomo col quale vive l’ama e la rispetta più che i mariti amino e rispettino le loro mogli. Lei è l’assoluta padrona della casa, e possiede denari e gioielli. Ma quello che più importa è la libertà: nulla può paragonarsi alla libertà, Rosaria è libera come gli uccelli dell’aria: se stasera o domani le vien voglia di girare il mondo può partire senza chiedere permesso a nessuno. E se tu stasera andrai a trovarla, a portarle i saluti del nostro fratello, ella certo non ti riceverà così, dietro un’in-