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252 lo spirito del male


come del resto usano i pastori di certi paesetti, aprì la finestra. Ma invece di un pastore vide, ben disegnata sullo sfondo bianco di luna, la figura elegante di un giovine signore. Vestito di nero, col viso scuro allungato da una barbetta nera a punta, col bianco degli occhi e i denti chiari come fatti di perla, egli le ricordò subito la figura di suo marito studente; solo che era più alto, altissimo anzi. Lei non aveva mai veduto un uomo così alto; arrivava quasi all’arco della finestra, e con le braccia aperte appoggiate all’inferriata dava l’idea d’una croce.

Mai lei si era sentita così mortificata di non avere libertà di ricevere un ospite. Non potendo far altro lo salutò gentile e timida dandogli del lei.

— Mi dispiace tanto di non poter aprire. Mio marito è fuori.... Ha la chiave lui.... Io ero già a letto perchè non sto molto bene.

Egli la guardava dall’alto, scostandosi un poco perchè il chiarore della luna la illuminasse meglio: pareva volesse osservarla bene e che l’esame lo lasciasse soddisfatto.

— Si può parlare anche così, come i prigionieri, — disse, serio. Tuttavia Valentina eb-