Pagina:Deledda - Il fanciullo nascosto, Milano, Treves, 1920.djvu/237


la casa maledetta 231


— Ci deve essere anche una leva di ferro — disse andando a cercare: ma com’ella stentava a trovare la piccola leva, maestro Antonio accese un fiammifero curvandosi anche lui a cercare nel sottoscala: alla breve luce apparvero gli arnesi arrugginiti, le ragnatele, stracci e sacchi e un pezzo di pavimento di fango battuto solcato da larghe fenditure. E il viso rude di mastro Antonio parve d’un tratto ardere, d’un rossore arancione, mentre i suoi tondi occhi azzurri fissavano spalancati le screpolature del pavimento, quasi vi decifrassero un geroglifico; infine lasciò cadere il fiammifero che non si spense.

— Lascia, — disse alla donna, che guardava anche lei, — se dài retta a me cerchiamo qui.

Ella volse il viso, pallidissima, e rabbrividì. A stento si sollevò, poichè le ginocchia le tremavano: andò a prendere il lume di cucina, e intanto che lei faceva luce, l’uomo piegato dentro il sottoscala pestava il pavimento con un grosso martello. Quando lo ebbe pestato bene prese il badile e scavò. La donna tremava tutta, con una mano protendendo il lume, con l’altra appoggiandosi al