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l’augurio del mietitore 221

risciacquare prima di riempirlo d’acqua e porgerlo ai mietitori. L’anziano bevette e disse passandosi soddisfatto una mano sul petto:

— Sembra cidro, che tu sii benedetta.

Ella risciacquò di nuovo il bicchiere, avendo sempre cura di non sprecare l’acqua, versandola sulle piantine di basilico davanti alla porta, indi lo porse colmo al mietitore giovane. Ed egli bevette; e mentre beveva fissava i begli occhi azzurri di fanciullo sul volto serio della donna: in ultimo le restituì il bicchiere augurandole:

— Cattivo marito.

Il compagno anziano arrossì per il dispetto, ma non disse nulla.


Solo quando furono di nuovo per strada e il dispetto gli fu passato domandò pensieroso:

— Maestro, tu dici di non far mai delle cose storte: perchè dunque hai destinato un buon marito alla donna indolente e sciatta e un cattivo marito alla donna saggia e cortese?

E il mietitore giovane, che era Cristo e vagava sulla terra per provare gli uomini, rispose: