Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
208 | la potenza malefica |
gravi colpivano le malaugurate persone che avevano la sventura di offenderlo o causargli del male.
E d’improvviso tornava a sollevare il viso scuro di Santo vendicatore guardando in giro gli astanti con occhi minacciosi, per accertarsi che nessuno gli augurava del male, nessuno si burlava di lui o metteva in dubbio la sua infernale potenza: e stringeva ancora i pugni, pronto a gettare il laccio maledetto.
Le donne davano un passo indietro; e qualcuna tornava a spazzare, qualche altra a battere la lana, ma il loro allontanarsi aveva tutta l’aria d’una prudente ritirata. Solo la serva anziana teneva fronte al vecchio fanfarone.
— Vuol dire che siete stato sempre un uomo potente. Si vede dalla carriera che avete fatto!
— La mia carriera è libera, — egli rispondeva con disprezzo. — Non sono servo, io, e lavoro perchè ne ho voglia, ma alla notte sono come un signore e se voglio dormire dormo; se no me ne vado in giro, mi diverto; se voglio vado a ballare, se voglio vado a cantare, se voglio vado dalle donne,