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quello che è stato è stato | 203 |
tutta quella storia; la nonna non poteva capire che un uomo non ha più nessun obbligo verso la donna ch’egli non ama più: la donna può anche morirne, che importa? anzi è bello che essa muoia d’amore; non c’è destino più bello per una donna.
Però.... giusto perchè tutto nella vita ha un valore relativo, ella pensa che può anche leggere le lettere, prima di restituirle; e poi tutto serve di studio, di nutrimento alla nostra esperienza e alla nostra forza. D’altronde bisognava anche cambiare la busta: quella era un po’ marcia, imbevuta del sudore e delle lagrime della nonna, e se la sentiva appiccicare alle dita, dentro la saccoccia, come la pelle morta d’un corpo bruciacchiato. Trasse dunque il pacchetto e strappò la busta, piano piano, a brandelli, come la pelle morta di un corpo bruciacchiato: e le lettere ne vennero fuori, — e parvero davvero scorticate, sanguinanti, scritte com’erano con inchiostro rosso su carta azzurrognola. Non erano molte: sette di cui una sola lunga; le altre sempre più brevi.
Caterina cominciò dall’ultima; poi lesse la prima: il segreto era il solito segreto d’amo-