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lo che vuole; datemi le lettere». Allora io parlai chiaro: «tu puoi uccidermi, Battista Oppos, come hai ucciso la povera Marta, ma le lettere non le avrai; serviranno a mostrare ai tuoi figli, ai tuoi amici, ai tuoi compari, che uomo onesto eri tu». Allora egli mi prese per la gola, mi buttò per terra; ma in quel momento si sentì la tua voce dietro la porta dell’orto ed egli scappò. Dopo ho procurato sempre di non star mai sola: avevo paura, e anche la scorsa estate, prima che tu venissi per le vacanze, qualcuno tentò di buttare la porta, una notte: era certamente lui o qualcuno mandato da lui. Per questo ho venduto la casa, per non star sola: per questo, poco fa mi sono spaventata nel sentire i tuoi passi forti.... Ma eri tu, Nina: ecco le lettere; prendile.
Caterina sollevò il viso un po’ rosso e intontito; le pareva di aver dormito molto tempo, ancora in viaggio, sognando brutte cose. Prese la busta calda, che aveva odore di carne, di malattia, diventata carne stessa, male stesso della vecchia nonna, e la mise nella tasca del suo cappotto; poi si alzò e accese il lume. La nonna era tranquilla, e dalla pro-