Pagina:Deledda - Il fanciullo nascosto, Milano, Treves, 1920.djvu/197



Quello che è stato è stato.

Sebbene avesse fermamente promesso a sè stessa di non commuoversi, appena entrata nella casa che non era più della nonna e quindi neppure più sua, ma dove la nonna viveva ancora, o per dir meglio moriva, la grande e forte Caterina si sbiancò nel viso che una volontaria durezza rendeva più puro e più fermo ma, come quello dei bambini imbronciati, anche un po’ comico.

L’atrio era deserto, attraversato dalla corrente dell’aria fresca di febbraio e dalla musica di un organino che suonava un ballabile in una casa di faccia.

In fondo ella rivide la porta socchiusa sull’orto pietroso sopra la valle e le sembrò che il vento lieve, entrando di laggiù, le venisse incontro a salutarla in assenza dei nuo-