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186 | dramma |
— Don Mattia, io le vorrei chiedere una carità: se ne vada e non torni più: la gente mormora e dice che son io ad attirarla qui. Io spero che mio marito torni presto. Se ne vada: abbia pietà di me.
— È mia suocera che ti calunnia, lo so, — disse l’uomo. — Meglio.
— Come, meglio? Che male faccio io a Lei, don Mattia, perchè Lei permetta che mi si calunni?
— Tu non mi fai male: è lei, impiccata sia, che mi fa male. Ma ho giurato di farla morire di crepacuore e così sarà!
— Don Mattia! È Lei il malvagio! Lei è un ozioso e un vizioso.
— Oh, oh, — egli disse sorpreso del coraggio di lei: poi si mise a ridere. — So che ti hanno firmato la domanda, per cacciarmi via. Ma la firma di mia moglie non è valida senza la mia. Ebbene, per farti vedere che non sono un malvagio come tu dici, ebbene, firmo. Dammi la carta.
Ilaria gliela diede: mentre guardava la carta egli disse:
— Sì, tuo marito ha scontato metà della pena, ha sempre avuto buona condotta e pro-