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gomiti sul tavolo, il viso bruno fra le mani bianche e cominciò a fissare Ilaria sorridendole ma anche irridendola con gli occhi neri scintillanti fra le dita. Anche lei lo guardava, e la catenella le tremava sotto il mento per la commozione. Finalmente si alzò e andò davanti al tavolo.

— Che cosa comanda, don Mattia?

— Dammi vino d’Oliena, se ce l’hai.

Mentre egli beveva, ella ritornò al suo posto e rattizzò il fuoco. Il cuore le batteva: le sembrava d’indovinare perchè l’uomo era venuto e aspettava ch’egli parlasse.

Infatti, eccitato dal vino, fu lui il primo a parlare.

— Ebbene, Ilaria, che pensi? Già lo so. Tu credi che mi abbiano mandato mia moglie e mia suocera. Tu pensi che loro sieno andate a confessarsi, e che il confessore abbia detto loro: ebbene, perdonate, donne, esaudite il desiderio di quella disgraziata: firmate la domanda di grazia per suo marito. Sì, Ilaria, il prete è venuto da noi, un giorno, e portò la tua ambasciata, e disse: Ilaria è certa di ottenere la grazia per suo marito se la domanda è firmata dalla vedova e dalla fi-