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150 il voto

tro. C’era vento, mi ricordo: le fontane battevano l’aria come code di cavallo. La piazza è grande come la vostra tanca, Paccià, cuore del cuore mio. Diglielo, a tua madre, che ho fatto il voto; siete tanto religiosi, voi! Le ho portato una medaglia benedetta dal Papa, a tua madre: verrò domenica a portargliela e non mi manderà via, spero, per l’anima mia! E se mi manda via fa niente, sia per l’amor di Dio: tanto io mi considero oramai tua moglie, e se anche tu sposi un’altra e sarai scomunicato ti verrò addietro come la tua ombra, e sarò la tua vera moglie davanti a Dio. Intendi, Paccià, anima mia? Perchè non mi dai un bacio? Tanto è come fossimo sposati, oramai, davanti a Dio. Perchè tremi, cuore mio? Eppure sei coraggioso come un leone!

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Ai primi di settembre arrivò il padrone, capo sezione e cavaliere, uomo di mondo, uomo, dicevano i suoi cognati ricchi pastori, che aveva mangiato pane di sette forni. Doveva portarsi via la moglie, il bambino e